Programma finanziato con il contributo della Regione Puglia – Sezione Relazioni Internazionali – Art. 8 . L.R.  12/2005 Iniziative per la pace e per lo sviluppo delle relazioni internazionali tra i Paesi del Mediterraneo.

MEDITERRANEI, PERCORSI DI PACE 2020

30 luglio – 28 settembre

 Programma

  • Europa gigante incatenato: Per quali ragioni, economiche, politiche, strategiche e culturali, l’Europa – attualmente in piena crisi – può salvarsi: diventare finalmente europea, mediterranea e continentale, padrona dei propri destini sullo scenario mondiale, in particolare riguardo ai flussi migratori che percorrono l’Europa, banco di prova per rendere concreti i valori fondanti dell’Unione come l’umanità e la solidarietà verso chi scappa da guerre, povertà e cambiamenti climatici? Intervengono Luciano Canfora, storico, Michela di Trani, giornalista, Ines Pierucci, assessora alla cultura del Comune di Bari.
  • La divulgazione costruttiva: il genocidio armeno. “Ci saranno sempre dei sassi sul cammino, ma dipende da noi se farne dei muri o dei ponti”. La cultura della pace è lievito per il pane del futuro. Chiudersi nelle fortezze dell’egoismo con i sassi nella fionda rende livide le masse, li costringe a scavare trincee, fossati di separazione che nulla hanno dei colori dell’alba aurea della prosperità, del bene comune.” Kegham J. Boloyan docente di lingua e traduzione araba presso l’università del Salento incontra Michela di Trani
  • Il riscatto – una disamina di come, soprattutto in tempi di pandemia, il male oscuro dell’usura contribuisce ad acuire i risentimenti tra le fasce più fragili della comunità con recrudescenze di intolleranza, volenza e razzismo. Intervengono: Eugenia Pontassuglia, sostituto procuratore Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Monsignor D’Urso, membro della Consulta Nazionale Antiusura, il professore Francesco Bellino, docente di Filosofia morale, Etica della comunicazione e Bioetica, Padre Giovanni Distante, Priore della Basilica di San Nicola, Michela di Trani, giornalista e scrittrice, Ines Pierucci, assessora alla cultura del Comune di Bari
  • Ho sognato un mondo. Incontro per l’anteprima del Festival, organizzata nella Giornata Mondiale dell’Amicizi, per sottolineare i valori di solidarietà ed empatia promossi dal Festival. Intervengono Giuseppe Cascella, presidente della Commissione Cultura del Comune di Bari, Pietro Bello, Presidente Club per l’UNESCO di Bari, Angela Cataldo, presidente dell’Associazione Al Nour.
  • Il Giorno fuori dal Tempo, Arte, cultura, identità costruttori di pace: Una Riflessioni in merito all’integrazione, all’accoglienza, all’educazione, ai diritti umani e, soprattutto, alla pace con la finalità di promuovere la Cultura perché “dove c’è Cultura, c’è Pace… e dove c’è Pace c’è Cultura“, (Nicholas Roerich, ideatore del Patto di Pace). Sensibilizzare e promuovere la diversità culturale come patrimonio fondamentale per lo sviluppo umano, verso una cultura di Pace tra i cittadini del Mondo. Intervegono Olimpia Binetti, psicologa e poetessa, Michela di Trani giornalista.
  • Storia breve di un amore doloroso. La rivisitazione dei testi del celebre interprete della canzone francese Charles Aznavour, è l’occasione per parlare di pace, tolleranza e accoglienza attraverso la lettura di una delle tragedie più terribili del secolo scorso, l’eccidio del popolo armeno. Il racconto di un uomo che diventa simbolo dell’anima e dell’identità di chi ha perso la propria terra, ritrovandola nel mondo intero, cittadino del mondo, ma anche cittadino senza terra e senza tempo, protagonista smarrito in un freddo mondo contemporaneo che sembra prossimo alla sua estinzione. Sonorità occidentali si mescolano a sonorità arabe ed armene, alla danza etnica e moderna, una world music che invita ad una comprensione dell’altro e del diverso da sé. Con Giuliano Ciliberti (voce), Paola Arcieri (voce), Mirko Guglielmi, Giuliana Squeo, Veronica Liuzzi (danzatori). Teatro Purgatorio –
  • Dal buio alla luce nel cammino di pace, riproposizione, nel cammino di pace di momenti meditazioni e di poesia legate al tema della pace, perché come definiva Neruda la poesia, un atto di pace, essa può diventare una nuova luce da cui ricominciare. Con Olimpia Binetti, Maria Pia La Torre, Insegnante, autrice di libri per bambini e saggi di letteratura giovanile, cultrice di Letteratura dell’Infanzia Uniba, Paola Bozzani, Enzo Carrozzini, attore, Vanessa Digennaro, Alessia e Brunella Valdesi, danzatrici.
  • “Poesia ponte di pace” (Pablo Neruda). Dinanzi all’orrore di un attentato, di una guerra, di un eccidio, al volto di un carnefice che dimentica a casa la sua umanità, all’egoismo galleggiante e predominante che ci appartiene senza fare esclusione alcuna ecco che la bellezza della poesia si contrappone, diventando così una nuova alba da cui ricominciare. Così’ la definiva Neruda, un atto di pace. Abbiamo bisogno che pulsi ancora tra le strade, nelle case, che rimbombi ancora, viva. La lotta al cambiamento parte da dentro. La poesia è nutrimento, ricchezza, fonte inesauribile di pace, speranza e bellezza. Anche il conflitto, in un’ottica positiva, può essere considerato come punto di partenza per stimolare un cambiamento profondo nei rapporti interpersonali e nelle dinamiche sociali più ampie. La nonviolenza è una modalità di gestione dei conflitti per liberare sè stessi e aiutare gli altri. Con Dragan Mraovic, poeta, scrittore, traduttore, Palmina Iusco, presidente Ansi, Marilena Dammicco, presidente APS Thesaurus.